venerdì 25 dicembre 2009

collaborazione

proprio così, il giorno in cui convenzionalmente si festeggia l'attentato a benito 24, vorrei che questo appello si ergesse tra le voci di giubilo e di osanna. sì, perché, nonostante i festeggiamenti doverosi, non possiamo distogliere lo sguardo. il mondo è ancora tormentato dalla violenza e dall'iniquità, e avvenimenti spiacevoli o peggio ci ricordano la caducità delle noste esistenze, solo raramente baciate da un evento fausto come quello di ieri notte. temo a cadere nello specifico, non vorrei commettere ingiustizie, ma non posso tacere ipocritamente il casus di questo post. sarò breve, sarà uno strappo come un cerotto messo su un braccio villoso. l'incendio della guinness, immortalato qui sotto, è quello che il cosmo nella sua perfetta statistica ci ha portato a monito per le nostre esistenze. sappiamo bene che la guinness avrà assicurazioni e scorte, non subirà danni seri e permanenti alla propria struttura aziendale, ma guardiamoci negli occhi, le assicurazioni che ripagheranno il danno vorranno un fio per tale servizio, è nella loro natura di uccello di rapina finanziario. se fossi il presidente della guinness avrei fatto un'altra assicurazione che coprisse i rincari dei premi dell'assicurazione per l'incendio, ma quest'ultima polizza chi la paga? glielo dobbiamo, facciamoci riempire le pinte di liquido scuro e amaro, è un imperativo dal quale le scuse più banali come l'astinenza o la cirrosi non possono esimerci. nessuno è giustificato.

lunedì 9 novembre 2009

caro umberto eco

non mi leggerai, ma sto facendo delle previsioni. ammesso che ti tocchi una bustina nel prossimo numero de l'espresso, ti prego di escludere dagli argomenti papabili i discorsi razzisti della santanchè. non la correggere, sii un signore. la funzione dell'insegnante o dell'educatore è di raddrizzare ciò che è storto in nome del senso del dovere, dell'affetto o di tutte e due le cose. ma non sei il padre della santanchè, spero neanche parente né tantomeno amante. lei non viene a chiederti cosa è giusto o sbagliato, non è una tua studentessa né una tua estimatrice o una fan. se la correggi avrai dato alle sue parole ulteriore rilevanza, mentre certe manifestazioni di odio e ignoranza devono essere coperte dalla verità dei fatti e da risate di scherno. non farti attirare nel suo tranello, se se ne parla lei cavalcherà l'onda e continuerà con le sue cazzate. io ci sono cascato, ma ancora non sono umberto eco.

martedì 11 agosto 2009

soffocare

e ci è voluto il locale (insomma...) cinema estivo all'aperto, roba che se fosse piovuto mi sarei giocato l'opportunità di vederlo sul grande schermo, per l'evento atteso da mesi. naturalmente defezioni previstissime hanno costretto la visione in solitaria, ma un incontro fortunato non mi ha relegato nella sedia singola di plastica, preda di spettatrici obnubilate da beveraggi che risolleverebbero il pil di una nazione non emergente a caso. insomma, entro breve si capisce cosa ha spinto i distributori a far uscire in sordina la pellicola e a tenerla per il tempo giusto da non sentirsi fregati. ok, i dialoghi non sono dei più leggeri, ma niente che judd apatow non ci abbia già proposto. la regia non è delle peggiori, insomma, gregg (ah, è lui?) te lo dice subito, è scritto tra le scene: "guarda che non sono fincher, la colpa non è tutta mia se soffocare può sembrare fight club perché ci sono disadattati e i gruppi di sostegno, ma la scena in cui a victor si impunta il pranzo è sciatta per segnare il confine". sono i temi a mettere in pericolo la visibilità dell'opera, perché ok la mamma matta, italiana, cattolica rivoluzionaria, patologicamente avversa a regole e tutori delle medesime, la dottoressa che si affida a soluzioni eticamente discutibili, attraverso la cui figura victor attraversa la profonda crisi dell'eroe (e chi non l'attraverserebbe? certo, con un personaggio del genere è praticamente buttare un paio di raudi in un barile e aspettare che i pesci rossi vengano a galla), ma poi c'è il trucco, insomma, ci facciamo due risate e anzi troviamo la funzione salvifica della menzogna religiosa. quindi se fossi un bagnasco non me la prenderei con la blasfemia, anzi, troverei significativo che l'approccio laterale alla rivelazione abbia comunque come esito la riconquista dell'umanità (o della borghesia? gli americani tendono a confondere le due cose) e nominerei insegnanti di religione solo quelli che sono pronti a mostrare il film a una classe di diciottenni. di che hanno paura? della morale messianica insegnata mirabilmente da una spogliarellista bionda che per salvarsi dal melanoma in cui un neo potrebbe degenerare si tinge i capelli di nero? e invece no, giù a dire che si tratta della solita storia di understatement, del precario inguaiato che si fa furbo e raggira il prossimo tirando fuori manovre heimlich dai più pavidi, bolsi, non votanti cittadini degli stati uniti. chissà se qualche prelato l'ha visto o siamo a una condizione di autorità così mafiosa che il clero ha scherani talmente bravi e intraprendenti da filtrare ottusamente qualcosa che invece potrebbe essere considerato discutibile (nel senso di "parliamone", non "mi stai offendendo gratuitamente anche se me lo meriterei") se non innocuo come il barboncino nevrotico dei vicini per il terranova da 90 kg

sabato 6 giugno 2009

when electioneering 2 di 1 po'

eppure non è tutto perduto. in fondo i segnali sono confortanti: paura e sgomento da parte di tutti tranne che della lega e della melchiorre (o il suo gommista ha esagerato con il pompaggio sacrificando all'effetto l'espressività), i fasci che si mettono con pionati e i pensionati, magari riusciamo a farci rivedere in qualche istituzione seria. sennò sticazzi.
insomma, era meglio se vendola si fosse fatto i cavoli propri (mica puoi chiedergli di non dire stupidaggini), si poteva votare un cosmonauta per una volta. ma bisogna essere fiduciosi. per dirla con il compagno vinti, abbiamo vinto in america, abbiamo vinto in russia, abbiamo vinto in groenlandia, vinceremo anche qui

lunedì 1 giugno 2009

when electioneering 1 di 1 po'

voglio spezzare una lancia a favore di berlusconi. ha fatto bene, ha preso il modello del capro espiatorio e di quel ragazzo coi capelli lunghi che ha fatto il miracolo di lavorare come falegname e di morire con 10 dita attaccate alle mani (sì, vabè, ha avuto un esaurimento e ha smesso di lavorare, dando gli spunti alla seconda stagione di quella serie corale un po' lynchana, ma spesso si muore al primo giorno di lavoro. o viceversa.)
insomma, individuate le due maschere col pizzetto e foggiate ad arte sulla capoccia chiomata chimicamente, berlusconi otterrà nuova linfa dal tam tam mediatico degli ultimi giorni in virtù della sua faccia tosta. insomma, i suoi ragazzi del marketing sono sempre un paso adelante.
più modesta e composta è invece la campagna elettorale di casini. se a termini ha infestato i maxischermi con quello che gli riesce meglio, cioè farsi vedere e muovere le labbra (perché non si sente quello che dice), oggi ha agito da amico di vecchia data, di quelli con cui condividi segreti, desideri, aspirazioni, che ti ammonisce benevolo mentre fai crepare una squillo per della cocaina tagliata alla peggio (che ha appoggiato la campagna "aumentiamo gli stipendi dei parlamentari, così non risparmiano sulla droga"), che è così per la famiglia che di mogli ne ha avute due. amico, casini, che ti chiama a casa, non al cellulare. e che ti fa sempre effetto, per cui lo ascolti emozionato in vivavoce coi tuoi cari, e chissà perché o per come, ti dimentichi di quello che ti dice. ma il sentimento è così genuino che non fai neanche in tempo a razionalizzare di dover premere 9 per risentire la sua dichiarazione. è così che va, con gli amici.

lunedì 25 maggio 2009

coincidenze

è proprio il momento in cui ti scancelli da facebook quello in cui fai o pensi a qualche idiozia così memorabile da essere cinguettata (e in maniera tutt'altro che petulante...), ma è la reversibilità della scancellazione che toglie all'idiozia quell'alone epico di evento non ignorabile dalla legge di murphy. lungi sia cinguettare scorie, qui possiamo scrivere assai più caratteri e comunicare la consistenza più intima dei rifiuti sapientemente prodotti dal solo fatto che abbiamo aperto gli occhi stamane. naturalmente osservare le conseguenze di un atto del genere è possibile ma troppo macchinoso per i benefici che reca. il cazzeggio telematico potrà essere tuttavia affidato a stumbleupon, al salvataggio del mondo o all'approfondimento di pinguini, stelline, camaleonti, f stilizzate, d rovesciate che somigliano a orecchie, flussi di scatole, ingranaggi o piedi ignudi, col beneplacito di compagni scandinavi e non

lunedì 27 aprile 2009

è passata l'ondata di solidarietà

e giustamente siamo tornati a fare quello che ci riesce meglio: farci picchiare, derubare e stuprare da immigrati dall'aspetto poco raccomandabile. nell'ultimo mese abbondante avevamo allentato, invece i fatti di milano ci hanno rimesso in carreggiata. dai, tra un po' prenderemo un colpevole (gli investigatori ne saranno certi) e poi, una volta riconosciutolo innocente lo condanneremo ad andare da vespa perché gli investigatori ne saranno stati certi.
da ex terremotato soft (di questa casa è rimasto ben più che un brandello di muro e la mia camera è rimasta un brandello 3x2 che non trovi neanche in una mappa di dungeons & dragons) riconosco che i delinquenti hanno fatto la loro parte rimanendo ai loro posti mentre telecamere e cronisti erano praticamente tutte all'aquila. quindi grazie di cuore, ora immagino che recupererete, in fondo nella maggioranza si combatte sui fronti di faccende come la legge elettorale, le elezioni europee, l'identità repubblichina, l'allestimento dello stato di polizia post g8 e le perifrasi sulla crisi; ci serve qualcuno su cui concentrare cronisti e telecamere ora che tende blu e relativi tendisti non fanno più notizia e la crisi dell'inter durerà fino a domenica prossima. ma almeno fatevi assumere a progetto. non ce l'avete un sindacato?

giovedì 2 aprile 2009

animalismo ceramico

sul tavolo dove mi trovo ora c'è una tazza spagnola a forma di toro sorridente. è chiaramente un modello caricaturale di toro, non tanto per il sorriso cretino, quanto per l'anatomia rimpiazzata da una cavità per bevande calde. in spagna se sei un toro hai due destini: ti fai ammazzare da un celeberrimo torero davanti a una folla inorridita o vinci contro un torero scadente e ti fai macellare di nascosto. se poi il primo è il migliore, mi sa che c'è poco da sorridere...

mercoledì 25 febbraio 2009

eagle vs shark

bello ma non fico, dolce ma non sdolcinato, ironico ma non comico, toccante ma non tragico, profondo ma non spietato, una perlina alternativa neozelandese con jemaine clement, quello dei flight of the conchords (che neanche ha una foto su imdb), l'uomo che ognuno vorrebbe come fratello maggiore.
le atmosfere, certe scelte stilistiche di fotografia, recitazione, ritmo e regia ricordano inevitabilmente napoleon dynamite, ma siamo di fronte a qualcosa di più maturo, in cui si trattano senza troppe paturnie né lirismi temi come la morte di un parente grazie alla comicità sorniona di clement e al suo personaggio terribile, sfigato, invidioso, arrogante, prepotente, bugiardo, incapace di riconoscere i propri errori, non tanto sveglio e pure vigliacco, così irritante che si può pensare che stia prendendo tutti in giro appena apre bocca. e invece no, l'eroe (sarà l'eroe?) è assurdamente fuori posto e la sua prova tanto sospirata si rivela qualcosa a cui non era pronto. e reagendo come reagisce fallisce miserevolmente.
ma d'altro canto lily è un personaggio meraviglioso, apparentemente fragile, ma forte e per niente indurita, solo dura nel senso migliore e narrativo del termine.
e in tutto questo il mondo dei futuri trentenni di un posto, la provincia della nuova zelanda, che sembra la provincia inglese o tedesca, ma pure la provincia di qualsiasi altro paese, con la sua gente piccola, semplice, un luogo che sembra il terzo mondo ma in cui l'umanità è come se non meglio di quella della città.
e i problemi del mobbing e del lavoro in sistemi che ti fagocitano (un fast food di una catena che non sarà mc donald's ma forse è peggio con un prodotto che è composto da due hamburger con una fetta di pane in mezzo e un grande negozio di elettronica). e poi i costumi da animali, il clone di mortal kombat, la nerdaggine più triste, emarginata che non ha riscatto sociale ma solo personale di accettazione di sé. e naturalmente il senso di tutto questo si riassume nell'amore e nella morte