lunedì 5 dicembre 2011

dietro dotto', piano dotto', ahia dotto'

impossibile nascondere che la manovra testè prodotta dal cdm è a base di due fluidi corporei la cui fuoriuscita fa parte di anomalie fisiologiche e psicologiche, che tali liquidi proverranno da tutti (questo forse è meno certo) e che il gabinetto dell'esecutivo si è scelto già quale gli toccherà

giovedì 24 novembre 2011

ansia

è pur vero che, quando si mette a fare qualcosa di importante, chi ha minimo senso di responsabilità sente la pressione della grandezza che la storia gli riserverà e, volenti o nolenti, governare su una terra che ha quasi tre millenni di passato variamente glorioso e ha raggiunto gli angoli del globo più remoti in virtù di molte belle peculiarità, con la storia deve per forza fare i conti.
ma questo è il momento per portare un esempio terreno e quotidiano come comodo specchio del discorso più generale. se ho problemi di gestione del bilancio domestico e sviluppo una certa abilità nel vivere al di sopra delle mie possibilità giocando con i bizantinismi del credito di cui la proprietà transitiva è solo uno degli aspetti più banali, nel momento in cui mi dovessi trovare a navigare in acque migliori, avrò l'incombenza di utilizzare le nuove risorse con una progettualità che può essere banale (accumulo), oppure più complessa (investimento e nuovo lavoro). ma se finora mi sono preoccupato solo di tirare la corda, attività non da tutti, ricordiamolo, cosa potrò fare? sono impreparato all'alternativa che ad altri susciterebbe sospiri di sollievo.
analogamente, sappiamo bene dove andare a reperire le risorse per fronteggiare debito e deficit con le loro insidie, senza battere la lingua sempre sul dente dolorante, ma è proprio ora che dubbi dovuti all'incapacità di reggere un peso apparentemente eccessivo dato alla nostra impresa ci attanagliano e ci chiediamo tutti sudati in un angolino a che pro? cosa se ne fa questo paese di  conti in ordine e di risorse da investire? siamo in grado di fare uno stato sociale vero, una serie di grandi opere così grandi che neanche ci si accorge che ci siano, come un contrasto al dissesto idrogeologico, una riforma dell'istruzione che guardi alla cultura, alla libertà e alle competenze o anche (ma non sia mai!) il miglioramento delle condizioni di lavoro per tutti?
forse il passato non è costellato di errori, forse facciamo bene se lasciamo i soldi illeciti in mano agli evasori. e se siamo fortunati ci assumeranno in nero.

giovedì 27 ottobre 2011

talenti

chiunque abbia mai messo piede in una partita di dungeons and dragons conosce quanto i talenti che si imparano siano pochi rispetto alla vastissima offerta e per questo molto caratterizzanti. e alcuni possono fare davvero la differenza tra la vita e la morte, se ben scelti. chi ha il pessimo vizio di passeggiare sul campo di battaglia, ad esempio, rischia di essere colpito dagli avversari che approfittano della guardia abbassata, ma per rimediare c'è sempre la combinazione di acrobazia e mobilità, capace addirittura di rendere l'esperienza assai più sicura di quanto non sia stare fermo sul posto. tuttavia, un talento come mobilità richiede che si sia già addestrati a schivare i colpi, e questo si impara solo al momento di acquisire un talento. ma cosa stanno facendo da tre anni e mezzo, se non dirci che gli impiegati pubblici questa cosa la fanno così bene che potrebbero campare solo della rabbia di quelli che li mancano? bene, quindi la proposta di mobilità prende atto del cospicuo avanzamento di livello dell'apparato burocratico dello stato. e questa non è altro che un'ulteriore attestazione di fiducia e della superiorità professionale e morale subalpina.

martedì 27 settembre 2011

errori sperimentali

mia nonna si lamenta che la tv è un grosso casino. grazie alle sapienti mani del suo elettricista, quella presa le ha fatto fuori due schermi, non uno solo, e ora ha un bell'apparecchio full hd e il prossimo switch off potrebbe dare il colpo di grazia alla sua sanità mentale (lei, che guarda solo primo, secondo, terzo, qualche volta 4 e 5, il 6 mai e il 7, ma, credo, quando i suoi bioritmi di ottuagenaria sono in congiunzione).
in un recente volo da un aeroporto qui vicino a quello di una grossa isola del mediterraneo, i passeggeri sostengono di averci impiegato mezz'ora meno del previsto.
un fascio di neutrini ci ha messo qualche dieci alla meno 16 secondi in meno di un fotone nel vuoto a farsi ginevra-l'aquila. progettando di questi esperimenti, naturalmente sistemare gli orologi come suggeriscono einstein e compagnia relativa è la prima cosa da farsi. le cause possono essere tante, compreso il fatto che non sappiamo bene certe cose su questa roba, magari hanno massa immaginaria, chi può dirlo? o davvero, il pianeta è stato investito da un'onda gravitazionale. oppure il rivelatore si è spostato di qualche metro in avanti, quei laboratori abruzzesi sono belli grossi.
di sicuro, stando a come ci si può sbagliare a digitare (e diramare) un comunicato ministeriale, potrebbero aver trovato poco traffico nel tunnel, qualche volta i semafori sono tutti verdi e hai spazio per superare i camion.
sicuramente questo non fermerà il funzionamento degli oggetti tecnologici, al massimo dovremo riscrivere qualche capitolo di qualche libro, girare nuovi documentari e far rifare un sacco di calcoli e dare una registrata a certi titoli accademici. ma tutto ci avvicina al nostro vero obiettivo




mercoledì 21 settembre 2011

pensare alla famiglia

oggi come oggi, una condizione necessaria per sfangarla è saper fare il proprio lavoro. certo, tutto sta a vedere qual è. ma qualcuno è così bravo da averne un paio, anzi, di più, e cosa c'è di meglio in questi casi di una sinergia tra essi? prendiamo il nostro proprietario, ad esempio, lui presiede il consiglio dei ministri della repubblica, possiede aziende di vario tipo, prevalentemente proiettate nel campo dell'informazione e della comunicazione. naturalmente questa è un'aberrazione e per rimediare le ha girate ai figli, ma trattandosi di politico che ha a cuore i valori della famiglia (pure delle famiglie delle prostitute, sì), non può non pensare alla propria prole quando espleta le proprie funzioni. certo, il piersilvio è a posto, mediaset durerà ancora qualche anno, basta affossare un altro po' la rai e sarà sufficiente un palinsesto da decerebrati; la sorella invece con tutti quei libri è un po' nei guai, oltretutto per sistemarla, il papi ha dovuto compiere delle azioni poco lusinghiere e recentemente gli è toccato risarcire chi aveva fatto le cose meno sporche, ma ormai c'è poco da fare, marina è un'editrice e giustizia è stata fatta.
ma l'amore paterno è stato manifestato nella maniera che contraddistingue un'intelligenza tale da giustificare l'accentramento di potere in un unico paio di laide mani. infatti, con un popolo che non se la passa bene, è ovvio che l'aumento di certe tasse orizzontali non sia una strategia attuabile senza un contraccolpo nei consumi, ma badiamo bene, è stata aumentata solo l'iva della fascia alta dei prodotti. possiamo spendere i pochi soldi che abbiamo a disposizione in roba tipo libri e giornali, e vuoi vedere che non andiamo a portare due soldini pure a marina?

lunedì 5 settembre 2011

strumenti

l'uguaglianza è un obiettivo che i più pigri come i romantici pongono al di là di uno streben, in modo da potersi lamentare che sì, vabè, è lì, ma per colpa di questo o quel limite (pur con tutto l'eroismo), sono costretto a continuare a sognarmela; ed è così che nascono i titani. certo, ora è l'ugugalianza, altrimenti è il confine della sassonia, ora una giovane tutta trine e merletti (ma guarda che la sorella è più disponibile), ma lo streben rimane quel che passa il convento. eppure oggi, anzi, da qualche decennio, stando alle parole vergate nella costituzione, abbiamo un'intera repubblica che deve provvedere a collaborare con chi vuole e può alterare, tipicamente in meglio, certe proprie condizioni nella società. cosa che, una volta conseguita, potrebbe rivelarsi vantaggiosa per la società stessa, a meno di non aver aiutato un figlio di buona donna, ma facciamo ancora finta di essere in un ambito di eroismo, ancorché postmoderno, perché il languore è un lusso che non possiamo più permetterci, abbandonando l'800 l'abbiamo dovuto gettare via insieme a quei baffi fantastici (il proverbiale bambino) e ai pantaloni alla zuava (l'acqua sporca).
bene, tra i vari servizi che potrebbe rendere la repubblica in funzione degli articoli che propugnano le direttive per rimuovere gli ostacoli che il caso pone tra noi e l'uguaglianza, se ne potrebbe inserire uno decisamente appropriato alle novità che questa estate declinante ci può riservare. per farla breve, prima di spirare ignorato come uno zio solitario e lontano, lo stato sociale potrebbe darci un'ultima soddisfazione (delle pur poche che ci ha concesso): chi dimostra di non raggiungere un certo reddito (condizione che, si ricorda, potrebbe tagliare fuori dal percorso verso l'ugugalianza), ha facoltà di girare armato. niente di eccessivo, nessuna arma da fuoco, diciamo che, in funzione delle aspirazioni e delle caratteristiche di tali cittadini meno fortunati, si può mettere a disposizione una gamma di lame che vanno dal taglierino a certi coltellacci che in assassin's creed completano l'arsenale. sì, sono meglio le spade, si intonano meglio a quel mantellino, ma pure il coltello, usato come si deve, dà ai vari seguaci del credo una certa voce in capitolo. si sancisce per i più indigenti la sola facoltà di portare tale arma, mantenendo le norme del codice penale che naturalmente tutelano le vittime di violenza e puniscono chi esercita tale violenza. ma nel momento in cui questo o quel padrone incontri qualcuno che non naviga nell'oro di notte o sul posto di lavoro, penserà bene che non è l'unico ad avere qualcosa da temere.
e, data la vocazione istituzionale e civile di tali strumenti di agevolare ai loro portatori la strada per certi diritti, l'uso verso altri poveri sarà spaventosamente inferiore alle previsioni di chi cela il terrore per come funziona la democrazia dietro a una cortina di falso buonismo.

venerdì 19 agosto 2011

bastonecarotismo

il papa ci ha fatto sapere che gradirebbe dei limiti per la scienza. speriamo che il suo sarto gli suggerisca anche quali.
tuttavia, ha anche spezzato un panzer a favore dei disocupati. e è uno dei pochi che può permettersi di dire certe cose: il suo settore è in crisi, nessuno vuole fare quel lavoro, nonostante il codice di vestiario, luoghi più che esclusivi dove svolgerlo e naturalmente la facoltà di spararle grosse e restare impunito. la causa è senza dubbio da cercare nella crescente longevità. si campa di più, le età si spalmano su tempi più lunghi, e specialmente l'adolescenza si è spinta ben oltre i 18 anni, quindi basta armarsi di santa pazienza, non forzare nessuno a fare ciò che non vuole e fingendo di essere comunque un pederasta, i piedipiatti non potranno farci granché.

domenica 7 agosto 2011

sosia

sono la prima spesa da fare ora che il valore del sottoscritto è stimato in quel numero assurdo nel riquadro sopra a don zauker. quando uno ha letteralmene per le mani un bene di tale portata (legato indissolubilmente alla salute di chi è attaccato a quelle stesse mani), occorre confondere le acque, variare la routine ed essere imprevedibile. e se in nome della verità che trasuda da questo blog, il prezzo sarà anche in forma di puntini di luce laser rossa preludio di un proiettile sparato da chissà dove, tanto vale dare un po' di filo da torcere al nemico.

mercoledì 3 agosto 2011

chiunque sia george bray...

il suo cinguettio denota grande acume: argomenta infatti che il mio terminale radiomobile è dotato di una potenza di calcolo maggiore di quella disponibile alla nasa nel 1969, anno in cui si cimentò in un lancio umano verso la luna, fino a prova contraria. ora noi utenti di tali strumenti lanciamo uccelli contro maiali. sono pronto a scommettere che la zootecnia non disapprova il procedimento. 

martedì 2 agosto 2011

sull'esercizio di certi diritti

quando uno è sotto i 30, ha ricordi ridicoli se non nulli di tangentopoli, ma per essere sintetici, si è trattato dello scoperchiamento di un vaso di pandora di corruzione e disonestà della classe politica con conseguente azione praticamente marziale delle prerogative del potere giudiziario.* ma se sei un delinquente di questo tipo non ha senso che incassi per il partito perché rimedi comunque un'inchiesta, un processo e la galera e al contempo sputtani il partito, mettendolo in difficoltà nel caso in cui debba restituire soldi già spesi, fatti furbo e intascati i soldi ricavati dalla corruzione o da attività di tesoreria. il partito infatti è condannato a rimanere più o meno al potere, nonostante cambi di nome e di facce, ma gli elettori prima o poi devono confrontarsi con la sua figura e stabilire se applicarci un segno nel segreto dell'urna.
a questo punto, puoi fare un ragionamento basato su quella che si propone di essere la regola aurea della attività politica: ruba alla fine della carriera, cioè sii onesto finché non trovi l'opportunità di fare un colpaccio, fai in modo di farlo andare in porto soprattutto per correttezza verso chi ti corrompe, ma anche per non farti denunciare da un complice o un corruttore colmo di risentimento, ma poi non essere così cretino (o avido?) da continuare a esercitare il mandato dei cittadini. dimettiti, sì, di punto in bianco, fatti una maserati, fai fare una scuola costosa ai tuoi figli o avvia un'attività, comprati una casa in campagna con servitù straniera, paga (già, non fare il taccagno o è la volta buona che ti sgamano per queste idiozie) i servizi degli operatori della prostituzione o semplicemente metti insieme la collezione di tex più completa di tutte, insomma, ricicla alla svelta e tieni conto che il riciclaggio si mangia una percentuale consistente del danaro sporco. ma non fare mai più il consigliere, l'assessore o il parlamentare, o ci ammorberai gli utenti dell'informazione con la tua presenza e con la questione morale. e, soprattutto, con un profilo così alto, corri maggiormente il rischio di essere beccato.

* in realtà c'entrava la cia, il reset del parlamento dopo che il presidente reagan ha vinto la guerra fredda (cit.) e il bisogno di nuovi satrapi del grande oriente, ma insomma, ci sono stati malfattori che alla fine l'hanno pagata

mercoledì 27 luglio 2011

torti settentrionali

eppure a borghezio va riconosciuta una certa ragione. si tratta pur sempre di un europarlamentare, una delle migliori scelte del partito per rappresentare gli interessi, le opinioni, i diritti dell'elettorato in ambito europeo, non in un paesino del polesine. e, vista la legge elettorale con preferenza esplicita, l'investitura non può essere più sacrosanta di così, se non vogliamo scomodare un clero qualsiasi. per cui borghezio ha diritto e autorità per esprimersi in nome del popolo e del partito. e scaturendo dalle vertiginose altezze dei suoi pensieri da aristocratico (nel senso più puro del termine, di migliore, stabilito con un criterio riconosciuto come il più attendibile, cioè quello statistico), le sue parole risultano assolutamente non tascurabili.
ora va indagato il motivo, ma le cose si fanno facili, dato il nome del partito. infatti, se la geografia non è frutto di una congiura islamico-marxista, quello che viene fatto a favore del paese più a nord del mondo, andrebbe assunto come un paradigma senza neppure discutere più di tanto. ma occorre essere davvero illuminati per scorgere la luce alla fine della pessima strada intrapresa da breivik. e solo borghezio lo è.

domenica 10 luglio 2011

saldi

quando hai dei guai giudiziari, sembra che l'aggettivo "seccante" sia qualcosa di cui avere nostalgia. perché abbiamo un sistema giuridico che, sebbene sulla carta sia eccellente, è invece farraginoso e ingarbugliato, oltre che in mano a gente come alfonso papa. (fra l'altro, se ti mettono un nome del genere, certo che poi vai a smerciare rolex rubati, ma è un'altra storia)
insomma, la sentenza clou della settimana l'ha emessa una corte di appello, con un invito fatto in nome della legge a tirare fuori 560 milioni di euro per pareggiare una serie di illeciti nell'acquisizione di una casa editrice. e naturalmente chi è dalla parte del torto (per l'ennesima volta ultimamente), si è stracciato le vesti. ma per tirarsi su, pensi a questo:
1) la cifra è alla portata del condannato
2) lo sconto è stato del 25 e rotti percento, che è praticamente quello applicato a un paio di pantaloni della tua taglia, se non hai la 38 o la 62, che ti fanno sorridere mezza giornata per aver fatto l'affarone. e, se permettiamo, mondadori non è un paio di pantaloni ai saldi.

lunedì 2 maggio 2011

errori

a parte che se chuck ci ha insegnato qualcosa è proprio che se vuoi prendere un cattivo vivo, prima devi infilarti di nascosto nell'arsenale di adam baldwin e cambiargli i proiettili in sonniferi, ma soprattutto fare leva sulle sue debolezze, perché questi geni del male hanno sempre una serie di debolezze, lo sanno tutti che è impossibile seguire queste istruzioni.
insomma, cosa abbiamo ottenuto? abbiamo un cadavere di un vecchio saudita, figuriamoci se la sua rete del terrore (perché uno si alza la mattina e dice "facciamo una rete del terrore, così posso stare 10 anni nascosto e morire ammazzato senza godermela") non ha un piano b. sempre che esista. chi sarà il prossimo nemico? i militari possono fare poco o niente contro l'inquinamento, per esempio. per non parlare di un posto come l'afghanistan, reso così inospitale dalla guerra che bin laden l'ha dovuto lasciare per andare in un paese che sembrava alleato degli usa ma che ha centinaia di alibi e il merito di essere stato il luogo della sua morte. insomma, non ci abbiamo guadagnato granché, e magari neanche festeggeremo se e quando le cose andranno veramente bene

mercoledì 27 aprile 2011

non è giusto

cara ruby, il tuo matrimonio con quello lì che non ti ha messa incinta lo celebro io. fammi sapere, va bene anche tipo domenica, boh, insomma, il tempo di rendermi presentabile per rispetto verso l'amore e quei signori grossi che gireranno inevitabilmente lì intorno. e anche per dare un dispiacere a bagnasco. certo, è roba civile, niente a che vedere con la chiesa cattolica, ma figuriamoci se vado a mettermi contro una giovine coppia.
ad ogni modo i commenti sono a tua disposizione per una comunicazione diretta, dammi il tuo numero o quello di qualcuno con cui ci possiamo organizzare, sarei onorato di restituirti il sorriso.

venerdì 22 aprile 2011

per una volta...

...renzi ha ragione. facciamo lavorare le persone il primo maggio, cioè, peggio ancora, non solo spogliamo quel giorno della sua valenza civile e sociale, ma lo rendiamo cruciale per l'economia nel quadro di una competizione praticamente fine a se stessa.
perché? perché il primo maggio sta per diventare la ricorrenza della beatificazione di giampi 2, il papa polacco, nuovo personaggio chiave per il rilancio dell'immagine di una chiesa cattolica un po' appannata da scandali, divergenze di opinione su questioni fondamentali e un leader che ha il carisma di un battiscopa. e ora, con tale data che viene identificata con la festa di karol wojtyla, scalzando inevitabilmente l'altra funzione così polverosa, verrà piantato un altro seme di sdegno tra le fila della classe lavoratrice, o almeno di ciò che ne resta. e a questo punto, a fronte di tutta questa manifesta ostilità, non resterà altro che fare la rivoluzione.

martedì 19 aprile 2011

darwinismo operativo

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 chiunque non rifiuti la teoria darwinista dell'evoluzionismo e abbia un minimo di senso della catena alimentare, sarebbe più che convinto che da un momento all'altro potrà dover sostituire il suo sistema linux con uno che ha il logo del leopardo di mare. ma al momento non esistono tali meraviglie, il pinguino regna in cima alla piramide alimentare e il piano b può attendere nella sua busta sigillata nella cassaforte con apertura a tempo, riconoscimento di impronta digitale, retina e acidi nucleici.

mercoledì 13 aprile 2011

carte scoperte

sappiamo tutti che il diritto è una selva intricata di pesi, contrappesi, lacci, lacciuoli, cavilli e furberie. e il nostro dinamico potere legislativo incarnato nel migliaio di parlamentari più o meno griffati che giustamente reinvestono le tasse di chi le paga nella capitale, sta segnando la storia della repubblica democratica fondata sul lavoro. ora, è oggetto di discussione la prescrizione breve per gli incensurati anche nel penale. cosa succederà? tu mi ammazzi il babbo e se per sei anni la passi liscia, te la cavi con un po' di senso di colpa e dell'infamia, ma niente a che vedere con situazioni come il carcere di sulmona, quindi è da metterci la firma, no? e io che rimango senza babbo come faccio? è qui che la legge, per sua stessa natura, viene in mio soccorso proponendomi una condotta da seguire. perché anche io, da incensurato e nel pieno possesso di facoltà mentali e diritti civili, imbraccio un'arma, pianifico un'azione e consumo una squisita vendetta. solo se le cose prendono la piega sbagliata, sarò a mia volta vittima di un ulteriore omicidio che innescherà ufficialmente una faida tra la mia famiglia e l'altra. non resterà altro, preso atto della deriva nella violenza, che introdurre il guidrigildo e le cose torneranno più o meno tranquille, finché non si stabilirà che il guidrigildo è classista perché non puoi accendere un mutuo ipotecario per salvarti la vita dai prepotenti, al terzo rompiscatole i soldi li hai belli che finiti. e non rimarrà che allungare la prescrizione per certi reati. tra un paio di secoli saremo al punto di oggi, ma avremo resto il posto più interessante, se non altro nell'ambito della cronaca.

postilla. la storia non è ciclica, per cui non è sufficiente questa riformina della giustizia per tornare ai bei tempi dei goti, fra l'altro ci guardano tutti, pure quelli che scaricano la diplomazia dai b-52 (e tutti sanno quanto gli farebbe comodo un bel ponte di 2000 km sul mediterraneo).
ciononostante, nell'architettare la vendetta ci si può premurare di estromettere chi potrebbe comprensibilmente determinare la nostra dipartita. il trucco è semplicemente di macchiare la fedina penale al probabile esecutore della nostra condanna fai-da-te. avremo un piano di vendetta più complesso, sì, ma assai più gustoso e eviteremo la guerra a tutto il popolo ricoprendoci di onore, per lo meno nell'intimo della coscienza, da bravi eroi e eroine decadenti quali diventeremo.

martedì 5 aprile 2011

un'occasione persa

oggi è stato fatto un passo per superare il deleterio malcostume della società e della politica de noantri, la maschera dell'ipocrisia finalmente è risultata insopportabile, e chi si celava dietro di essa ha manifestato il legittimo bisogno di vivere nella verità. quello che non potrebbe essere definito altro che un genio, ha deciso che nell'anno in cui si celebra un giubileo dell'unità d'italia vada abolita pure una norma che ha impedito il bis dell'exploit di una ventina d'anni a caso di tale periodo. in effetti i tempi sono maturi, e nell'atmosfera comica attuale, tipo un processo per prostituzione a uno che ne ha fatte di ben peggiori, rimettere sulla piazza il fascismo è esattamente la ciliegina sulla torta. sì, ma a pensarci bene bisogna appoggiare la proposta, anzi, battersi perché abbia largo consenso e ad essa segua una restaurazione integrale del pnf, con adesioni di tutti coloro i quali lo sentono in sintonia con il proprio modo di essere e di vivere la politica e la realtà. innanzitutto perché schifani è apparso contrario, e pensare l'opposto di quello che dice schifani è un ottimo modo per essere nel giusto. poi perché, una volta radunati e riorganizzati tutti i figli della lupa, i balilla coi loro moschetti e i loro fez, le massaie rurali e gli avanguardisti, sarà più facile denigrarli in nome della storia. ah, o percuoterli duramente con oggetti contundenti, per chi ha di questi gusti, ma sempre in nome della storia.

martedì 8 marzo 2011

generalizzazzione e riutilizzo

tempo fa ebbi la sventura di affrontare un articolo di jacobi su una cosa che conosceva lui, qualche scienziato tedesco ancora chiuso in un bunker per paura dell'armata rossa e (attualmente), pure la "committente" del lavoro. beh, il tipo aveva inventato uno strumento matematico e lo applicava pedissequamente alla risoluzione di un problema che i più maliziosi potrebbero pensare che si fosse creato da solo, ma invece no, esisteva senza che jacobi lo andasse a disturbare, ma a sua volta di disturbo ne recava ben poco. insomma, pur con la tipica umiltà teutonica di otto von bismark, il tipo si imbrodava un po', ma è comprensibile per chiunque inventi i moltiplicatori di jacobi. certo, è probabile che se fossero stati inventati da qualcun altro, il nome "moltiplicatori di jacobi" sarebbe stato un segno di grandissima modestia, mentre se ti chiami come la tua invenzione sei proprio destinato alla grandezza e far finta di niente è ipocrita.
il nucleo della questione è che il tipo si citava da solo. e con questo illustre precedente, invito chiunque a riattualizzare il post dell'anno scorso così com'è perché non c'è molto da aggiungere, se non che le accuse di piaggeria sono fuori luogo, data l'audience del blog e la condivisibilità praticamente dogmatica del messaggio. omaggi alla metà migliore dell'umanità. migliore in senso comparativo, suggerisce l'istinto di sopravvivenza.

martedì 22 febbraio 2011

black swan

per una volta aronofski non mi ha sorpreso: anche io farei 1 ora di primi piani a natalie portman e a mila kunis. per il resto yeah, ma ogni tanto uno spera che la storia prenda una piega del genere:



appunto pubblico. quando ti chiedono "preferiresti essere vincent cassel o uno con un naso meno abnorme?", facci un pensierino, la risposta non è così scontata

mercoledì 2 febbraio 2011

l'ultimo affronto al genere femminile

provenente dal tombeur de femmes, il generalissimo silvioberlusconi, è il successo nell'ardua impresa di allacciare una relazione con una ragazza che ha un terzo della sua età. lasciamo stare che è stata una sua dipendente e tutto il resto, il fatto è la coppia. bene, ora tutti gli uomini possono usare questo esempio abietto e meschino per sabotare qualsiasi strategia di rifiuto femminile, dimostrando facilissimamente di essere assai migliori della quarta carica dello stato. speriamo che le donne non dimostrino (quasi altrettanto facilissimamente) di essere meglio della minetti, o stiamo punto e a capo. ma sfido tutte le donne a essere di madrelingua inglese.

giovedì 20 gennaio 2011

osservazioni

si stanno rimproverando al nostro leader dei comportamenti che i più definiscono (in pubblico...) aberranti e che gettano discredito sulla nazione di cui il leader è, appunto, il leader. ma vorrei vedere voi, se vi trovaste nella vostra megavilla e invitaste (o delegaste qualche galoppino di invitare) qualche decina di ventenni accuratamente selezionate secondo canoni di gradevolezza e di disponibilità, se non faceste come lui. oh, che siamo tutti santi? la carne è debole. non voglio neanche pensare a obiezioni del tipo "ma con quei quattrini poteva comprarsi un mediano di spinta", perché il milan è già uno squadrone così com'è e gattuso lo avrebbe comunque riempito di botte appena arrivato solo per fargli vedere chi comanda. e detto questo, cerchiamo di guardare con un minimo di distacco la cosa. vogliamo dire che davvero le ha dovute pagare tutte tutte? perché mai? una ragazza tonica e disponibile, sicuramente anche alla mano, una che sa stare al mondo, che sa quando ridere e quando tenere la bocca chiusa, potrebbe avere chiunque, persino uno come me, per esempio, quindi non possiamo stare a discutere delle loro scelte. si vede che a quelle lì berlusconi piace. ci è andato pure renzi a pranzo da lui, figuriamoci. e renzi sembra uno che vuole andare al grande fratello? non ce lo vorrebbero neanche se spendesse un milioncino al televoto (per questo è del pd, che notoriamente si batte contro l'ossimorica egemonia culturale mediaset)
insomma, stiamo facendo il processo a uno perché ci hanno detto che è facile pensare che un vecchio imprenditore ha l'anima del puttaniere, ma non possiamo ridurre un affaire così complesso a questo. lì in mezzo si sta consumando il dramma dell'amore. un uomo solo per tutte quelle ragazze che, forse un po' involontariamente (si sa, le ragazze ci feriscono senza neanche volerlo qualche volta), competono per fare breccia nel di lui cuore, un cuore vecchio che ne ha viste tante, che va sorpreso, un cuore triste, un cuore che vorrebbe amare di più. ma l'unica soluzione che è stato in grado di trovare è stato un aumento di superficie a contatto con il mondo, e per fare ciò è stato necessario ingrassare. una ragazza che si fa qualche scrupolo magari avrebbe fatto un passo indietro, ma certo che pure questo superamento dell'orrore che fa il contatto con il pingue plutocrate e le nottate con apicella erano prove d'amore. e poi, ma solo alla fine, c'è la questione dei soldi. non essendo lui abbastanza per tutte (vuoi per il poco tempo, vuoi per la limitata superficie disponibile nonostante l'adipe), il nostro padrone ha voluto provvedere quanto meno alle necessità che originano da un contesto come lo show business meneghino. tanto quelle case erano sfitte, quei soldi avrebbero preso la polvere in banca (sì, vabè, e gli interessi, ma siamo avanti, oltre gli interessi) e invece sono stati fatti passare sotto la luce del sentimento più nobile, bello e indiscutibilmente positivo, tant'è che il papa ci ha scritto la prima enciclica identificandoci il suo amico superiore. ed è per questo che le gerarchie ecclesiastiche che contano non fanno fuoco e fiamme, che non c'è una folla inferocita di fronte al monumentale cancello di arcore o di macherio, o non abbiamo buttato una bomba intelligente su milano 2.

lunedì 17 gennaio 2011

serendipità

i periodici di annunci sono uno specchio impietoso della società. rappresentano l'area su cui insistono tramite un mercato di beni e servizi diretto e non convenzionale, specie per l'usato, ma che testimonia una serie di bisogni scevri dalle metafore della pubblicità. se voglio vendere la mia vecchia telecamera vhs (è un esempio campato per aria tranne nel caso in cui qualcuno la voglia comprare), avrò a disposizione 255 caratteri per manifestare la mia volontà di convertire quello spazio nell'armadio, quella polvere che accumula e quel pensiero che essa costituisce per lo scarso utilizzo che ne ho fatto, in qualche decina di euro. nel caso in cui un lettore troverà interessante la proposta (quattrini in cambio di apparecchio per l'immortalità di un evento percepibile attraverso lo spettro visibile e al massimo infrarosso o qualunque sia il funzionamento dell'efficiente zero-lux), avrà modo di contattarmi e entrambi avremo realizzato un proposito sul cui valore e sulle cui conseguenze in termini di felicità non mi sento di dire nulla. la scarsa pietà proviene dalla qualità degli articoli proposti; si può immaginare che qualcuno abbia un nuovo bene e ritenga che quello vecchio abbia ancora qualcosa da dare a un proprietario più adeguato, ma l'affare capita raramente, piuttosto ci si accontenta, in conformità all'atmosfera di apparente neutralità del contesto. e poi c'è chi, pur di avere i mezzi per occupare un posto nel mercato acquista il periodico ad ogni uscita spulciando e selezionando gli sconfortanti segnali delle aziende. non si può credere che tutto l'apparato produttivo della regione sia soddisfatto della qualità e del numero proprie maestranze, dei quadri e dei burocrati, né che la cosa sia reciproca. ma a guardar bene sembra proprio che abbiamo soltanto enormi magazzini caotici o peggio ancora vuoti e un paio di torni inoperosi. sì, c'è qualche licenza di autocad senza utente, ma per essere il principale veicolo di informazioni lavorative sul territorio, pure qui abbiamo un quadro della società a dir poco deprimente.
infine troviamo dei geni. non quelli che scrivono le perifrasi per promuovere donne nate in corpi anche più maschili di molti altri o ragazze più o meno di qualità che intrattengono anziani signori più o meno danarosi, ma i veri motori delle fantasie di chiunque. esseri che adoperano strumenti arcani come fermo posta, utilizzano codici alfanumerici non euclidei e sopravvivono alla vedovanza, alla disabilità, alla detenzione o chissà a quali segrete onte veramente oscure e profonde da tenerli ancorati a situazioni e mezzi che hanno un sapore classico, non stantio, ma sicuramente rodati da una quantità di lustri che rende la stessa unità lustro poco sintetica. avranno davvero il polso della situazione? saranno spaventati dal recente passato (non dal futuro, perché ammettiamolo, un social network è già roba di cui ha parlato il tg2), semplicemente incompetenti o vorranno al loro fianco qualcuno che come loro conosce quel codice e che in parrocchia, al centro sociale, in un bar o ai balli di gruppo non può trovare? sì, conoscere e usare una casella postale è una forma di selezione e di dedizione e magari è questo che si cerca, insieme al brivido di uscire di casa per verificare se qualcuno ha davvero raccolto e apprezzato la richiesta di rimedio alla solitudine o alla noia confidando nell'anonimato della comunità.
ma il senso è un altro. cosa succede se voglio comprare una motozzappa e mi ritrovo una notte con un trans con tutti i comfort? il mio fondo agricolo sarà stato comunque debitamente preparato alla semina? o sentimenti e necessità di altro tipo mi faranno abbandonare quello da cui invece potrebbe dipendere una serie di benefici complessivamente anche superiori? o (credo che sia la situazione ideale) avrò sia un'aratura migliore che una nuova compagnia? si possono speculare queste e molte altre cose da una scrivania, con tastiera e fili che portano dappertutto, ma chiunque abbia il vigore titanico di condurre un'inchiesta che prende le mosse da queste considerazioni potrebbe produrre conclusioni di valore e rappresentare una realtà che è capillare e perciò "piccola" ma non per questo trascurabile.

martedì 4 gennaio 2011

visto che sei tanto bravo

questo post non è per facile segno di vita del blog fatto di una sterile polemica, ma lancia un'idea vera. siamo in un momento storico delicato, infatti se da una parte abbiamo perso sia valori che competenze e determinazione, dall'altra siamo carenti di obiettivi. il cabotaggio è la soluzione per chi ha un naviglio non adeguato e/o la vista corta, o almeno corta relativamente alla destinazione. allora le cose sono due: o si alza il pennone su cui mettere il ragazzino che dice "terra in vista!" in modo tale che avvisti la terra, gli scogli o i pirati con decente anticipo, o si fa il minimo per non colare a picco, sperando che le riserve d'acqua dolce siano sufficienti.
ovviamente (ma si capiva) si parla di marchionne, il quale ha rapito i diritti, li tiene in un magazzino abbandonato pieno di giocattoli venuti male e punta un'arma a una parte vitale facendoli piangere, ma solo per far capire ai loro legittimi detentori che li tiene per le palle doppiamente metaforiche (esatto, perché già siamo in una metafora, ai diritti se gli spari gli fai un favore, li rendi dei martiri intoccabili). e chiamatemi conservatore, ma 'sta roba è più giovane di sandra milo e lei si fa i lifting allo scopo di sembrare nicole kidman (cosa che la kidman le ha facilitato botulinizzandosi fino a diventare come sandra milo), per cui non c'è niente di male a voler tenere nello stesso stato cose che fanno piacere a tanta gente (a spanne, più di quella che trae giovamento da sandra milo). e invece rischiamo di avere un marchionne con un ostaggio ingombrante che, preso il suo riscatto, butterà giù comunque dall'elicottero che lo porterà in salvo. insomma, si perde sempre. e nel caso in cui gli operai abdichino alle lusinghe di un lavoro massacrante (perché epurato dei diritti) con una paga ridicola, c'è ancora una cosa che possono ottenere. non il falso populismo di far campare padrone e la famiglia per un mesetto con le entrate dei dipendenti meno retribuiti (certo che poi è facile che con 3000 euro scarsi i quattrini per il caviale e la prima classe sembrino assurdamente tanti) ma si puà attuare qualcosa di veramente rivoluzionario, ma al contempo facile per chi è stato così abile da comprare gratis la chrysler. marchionne fa il suo lavoro di economista e gestisce l'uso dei ridicoli stipendi che elargisce per la sopravvivenza e, perché no, un certo benessere dei dipendenti. si studia le offerte della coop, tiene conto dei figli con l'apparecchio, del costo dell'energia, dell'affitto o del mutuo e cerca di far bastare (e avanzare) il lavoro per il ménage proletario. a quel punto potrebbe addirittura notare che se si fa come dice lui quello che gli passa è più che abbastanza, abbassare i salari e far vivere ugualmente felici i suoi operai.