giovedì 24 novembre 2011

ansia

è pur vero che, quando si mette a fare qualcosa di importante, chi ha minimo senso di responsabilità sente la pressione della grandezza che la storia gli riserverà e, volenti o nolenti, governare su una terra che ha quasi tre millenni di passato variamente glorioso e ha raggiunto gli angoli del globo più remoti in virtù di molte belle peculiarità, con la storia deve per forza fare i conti.
ma questo è il momento per portare un esempio terreno e quotidiano come comodo specchio del discorso più generale. se ho problemi di gestione del bilancio domestico e sviluppo una certa abilità nel vivere al di sopra delle mie possibilità giocando con i bizantinismi del credito di cui la proprietà transitiva è solo uno degli aspetti più banali, nel momento in cui mi dovessi trovare a navigare in acque migliori, avrò l'incombenza di utilizzare le nuove risorse con una progettualità che può essere banale (accumulo), oppure più complessa (investimento e nuovo lavoro). ma se finora mi sono preoccupato solo di tirare la corda, attività non da tutti, ricordiamolo, cosa potrò fare? sono impreparato all'alternativa che ad altri susciterebbe sospiri di sollievo.
analogamente, sappiamo bene dove andare a reperire le risorse per fronteggiare debito e deficit con le loro insidie, senza battere la lingua sempre sul dente dolorante, ma è proprio ora che dubbi dovuti all'incapacità di reggere un peso apparentemente eccessivo dato alla nostra impresa ci attanagliano e ci chiediamo tutti sudati in un angolino a che pro? cosa se ne fa questo paese di  conti in ordine e di risorse da investire? siamo in grado di fare uno stato sociale vero, una serie di grandi opere così grandi che neanche ci si accorge che ci siano, come un contrasto al dissesto idrogeologico, una riforma dell'istruzione che guardi alla cultura, alla libertà e alle competenze o anche (ma non sia mai!) il miglioramento delle condizioni di lavoro per tutti?
forse il passato non è costellato di errori, forse facciamo bene se lasciamo i soldi illeciti in mano agli evasori. e se siamo fortunati ci assumeranno in nero.