giovedì 18 novembre 2010

l'invidia




il "testo":

Testamento:

Mentre guardiamo le vetrine
le tue battute al vetriolo
esplodono nel cantiere, nei fondi di ghisa
delle betoniere. Usciamo a prendere
altri sacchetti da mangiare, altri surgelati
altri surrogati, altri punti fermi anzi fermati
ai posti di blocco, ai posti di sbocco. I nostri saldi principi
prelevati al discount. E i punti di sutura
sulla tua patente emotiva.


Guarda che bel cellophane c'è oggi.
Tu sei oro colato, sei reticolato per i miei spazi abusivi.
Sei la fissazione, la fissione nucleare. Dove iniziano i miei motel emotivi.
Costruiremo contenitori di plastica per contenere il riso.


Parliamoci ancora
lungo le nostre emittenti monolocali
le valanghe radio, illuminiamoci come punti nei radar.
Troviamoci ancora nelle stanze, nei vasi comunicanti
nei nostri pianti.
Sballiamoci, sbagliamoci ancora
compiliamo le mappe delle nostre raffinerie
dei nostri risvegli industriali.


Abbracciami le costole ad ogni costo
su un intercity troppo scomodo
abbraccia le mie rampe circolari
i miei corsi tangenzialiiii


Mentre la pioggia ci sorprende
sulla strada dell'IPERCOOP
e per non scivolare ti dico "be careful, be Carrefouuuuuur"


Non avere paura delle gru altissime intorno ai nuovi immobili
e noi immobili intorno alle grafie indecifrabili
sulle fiancate devastate dei treni più isolati
degli isolati più tremendi, dei soldi che spendi
ai distributori automatici, nei centri anestetici
nei centri anesteticiiiiii.


Sediamoci vicino con i sedativi
sentiamoci ancora
un po' meno vivi


Sediamoci vicino con i sedativi
sentiamoci ancora
un po' meno vivi


Nanananananana nanananananana


un po' meno viviiiiiii


un po' meno viiiiiiiiii


Quando hai visto crescere i palazzi come figli
e il cemento nei cortili, mentre eravamo svegli


Quando hai visto muovere le pareti della cantina
dove cantavamo, dove l'eroina
ci rendeva meno scontenti, ci rendeva deficienti
dove l'importante era trovare la vena
artisticaaaaaa.


Mi baci nella luce
di un portone automatico, mi baci ad un cancello
mi baci e io non
CANCELLOOOOOO


E mentre spingo il mio Diaframma, quasi a farmi scoppiare un Dente
Ripensiamo ai cieli Bianconi, come lupi strafatti e Agnelli dopati
Mentre muovi i tuoi Ferretti su sciarpe bioniche e Canali di scolo
E la tua faccia troppo Verdena per essere vera, per essere vera
Il rumore incessante dei Bachi da Pietra, una Subsonica di mille Uoki Toki
alzati contemporaneamente al Massimo Volume.


Non guardarmi con quegli occhi
dal pullman già lontano, dalla neve sciolta
che occupa Milano
non occuparti ancora
di quel tuo cuore strano
se io ti dico CONTAGIAMI, tu prendimi la manoooo


e i nostri vuoti comici, i nostri vuoti cosmiciii, i nostri vuoti alcolici
e i pali della luce, e i poli della terra
e l'effetto seraaaaaaaaaaa


E mostrami le foto a bassa risoluzione delle tue vacanze al mare
per dirti ancora: "non sei risoluta"
e elencami le diapositive
delle tue vacanze amare, sempre meglio che le foto di facebook
le facce marroni ad 8 mpx
le fotocamere digitali con il sudore incorporato


Perciò perdonami se rimpiango i tornanti precedenti
quando eravamo assenti
e seguivamo le Orme di chi Mirò i Giardini
lontano dai gradini
di ferro Battiato, dalle urla dei vicini, dai tunnel nello stomaco
dai Punkreas sfibrati, dai giorni contati
per noi New Troooooolls.

e la Gazosa invece
ce la dava nostra zia
per affacciarci di ritorno sul cavalcavia
e galleggiare come pieni di Elio, a quota Zero
sui fari delle automobili, sui nostri sbagli
sulle luci dei Navigli, sui Baglioni notturni
prima di lanciarci a capofitto
nei nostri Assalti Frontali,
nelle nostre fonti, mimetizzati sulla strada
come Camaleontiiiii


E NON TI HO DETTO MAI GRAZIE, NONNA
PER AVERMI CRESCIUTO
NON TI HO MAI DETTO GRAZIE, NONNA
PERCHE' ERO SORDOMUTO

venerdì 22 ottobre 2010

relativismo editoriale

allora ci sono due modi di leggere questa notizia. il primo, rainews24 è un organo di informazione serio e a tutto tondo, con giornalisti che si occupano di un po' tutto e non sottovalutano i risvolti che anche i fatterelli più stupidi possono avere.
la storia è questa, è stato scelto (molto propriamente) il protagonista per lo hobbit, un film che bolle in pentola da un secolo, prodotto da peter jackson e che doveva essere diretto, nelle prime e migliori intenzioni, da guillermo del toro, un regista che ti invita a vedere le sue opere masticando gomme alla cannella, anzi, al cinnamon. dopo anni di traccheggio, il nostro amico messicano ha giustamente inviato alle dovute espettorazioni la produzione, incerta sulle quantità di danaro da spendere (e magicamente riavere indietro in un paio d'anni con gli interessi) per ridurre nella cinematografia 3d il romanzo della terra di mezzo. così jackson gli si è sostituito, non senza un po' di timore e di dispiacere, alla fine è sempre del toro che lascia il progetto, ma i quattrini ora ci sono e rainews24 non ha nascosto che, volendo spostare baracca, burattini e qualche centinaio di milioni di dollari ammerregani fuori dalla nuova zelanda, i connazionali di bret e jemaine si sono risentiti: è indiscutibile quanto faccia comodo un investimento del genere, e se al cast non sta bene, alla fine gli toccherà prendere qualche aereo in più per raggiungere la california (fra l'altro potrebbero riciclare un concorde che sta a prendere la polvere in un hangar francese...), e in compenso fino al 2025 saranno ambiti dai meglio studios, ci vuole poco a capirlo. per cui il boicottaggio degli attori è rientrato, la troupe neozelandese avrà quello che si è meritata coi lavori precedenti di jackson e viviamo tutti felici e contenti.
ma c'è una spiegazione più profonda dietro alla pubblicazione di questa notizia in esclusiva proprio da rainews24. l'altro ieri ci si lamentava di quanto fosse schierata e implacabile, di come faccia il lavaggio del cervello alle centinaia di persone che la guardano perché la pensa già come loro, raccontanto che la nostra classe dirigente è una manica di gaglioffi, e ora mettono in evidenza le storie degli hobbit. i fasci lo prendano come un ramoscello di ulivo, non ci sono altre spiegazioni.

martedì 5 ottobre 2010

la tecnica

in questo blog non si parla di tecnica se non per invenzioni il cui risvolto sociale non sia epocale. bene, l'argomento è esaurito dal seguente video.
l'invidia è scontata.

venerdì 1 ottobre 2010

maschilismo

perché l'iran sbaglia a fare alcune cose? non la tecnologia nucleare, che scherziamo? certo, c'è 1 po' di deserto, piazzarci anche qualcosa di solare non sarebbe l'idea peggiore del mondo ma se i loro nuclei gli piacciono spaccati, non mescolati, non può essere una potenza più nucleare a vietarglielo. non è una rogna l'antisionismo o l'antioccidentalismo, anzi, finché ci si ringhia a vicenda poco male, mica si deve per forza abbassare lo sguardo a quelli di prima. i diritti umani? non sarà proprio il paradiso in terra ma per tanti versi altrove non ce la si passa meglio. il problema vero sono le pene per certi reati commessi dalle donne. l'adulterio comporta la lapidazione e l'omicidio un'impiccagione. il che pone una donna di fronte al dubbio nei rapporti con l'altro genere: spassarmela o uccidere? su, che razza di maschilisti siete? così le iraniane fanno paura davvero...

mercoledì 22 settembre 2010

eroismo

nella strada per l'eroismo, non si può non passare attraverso l'eroina. tvb byron moreno

vie per la verità

è stata data una notizia, qualche post fa, e se c'è una cosa che non va bene è l'incoerenza. si inizia così e si finisce a sostenere il governo dalle fila dell'udc, per esempio. ma un valore più importante esiste, ed è la bellezza con tutte le lettere belle grandi, qualcuna pure in corsivo e altre sottolineate variamente, ma nessuna in grassetto (la bellezza non è vettoriale sebbene soggetta alle leggi del relativismo culturale).
inoltre si sa che la scienza deve dirle grosse ogni tanto per essere tale, perché quando poi smascheri la fregnaccia dei pensatori precedenti fai un'ottima figura con gli altri scienziati.
quindi, in virtù dei benefici che l'arte concede per il solo fatto di praticarla, nella fattispecie la facoltà di privilegiare per un attimo il bello sul vero se quest'ultimo con il suo rigore si mette di traverso lungo la strada che termina nella verità, le recenti scoperte andranno riassunte in un'allitterazione lapidaria e colma di significati: trentatré triceratopi entrarono a trento tutti e trentatré trotterellando.

ai posteri è risparmiata la fatica di chiosare con pedanteria che i funzionali triceratopi sono una forzatura affatto veritiera (i dinosauri europei sono meno tamarri). si sa che i posteri hanno poco tempo per leggere tutto il blog...

lunedì 6 settembre 2010

oh, uno ci prova...

cioè, ogni tanto bisogna fare una capatina su facebook, se non altro per vedere se e come vogliono mettertelo in quel posto con le loro (prevedibili) infrazioni al contratto (capestro) che dovrebbe farti dormire sonni tranquilli per il rispetto della privacy. ma poi la delusione ruggendo torna alla posizione che le compete nelle aspettative sull'ormai démodé social network. sì, perché puoi essere fan di tutto quello che si muove, a contare i pollici retti di "mi piace", anche per la minima sciocchezza, il numero farà impallidire persino un convegno fans di fonzie che fanno l'autostop, ma a facebook manca una cosa. una cosa che manca a tutti i social network, ma sono giustificati, se non altro perché per i numeri sembrano società segrete in confronto. ma presto qualcosa cambierà. e se ne vedranno le conseguenze

venerdì 3 settembre 2010

notizie perniciose

i soliti bene informati sostengono che il triceratopo non sia mai esistito. a parte che la cosa è evidentemente una trappola per i soliti boccaloni, ma poi, in fin dei conti, chi se ne frega? tutti sanno che la verità è solo questa



mercoledì 1 settembre 2010

ottimismo

dai, ormai siamo sicuri che a quella povera disgraziata di sakineh non torceranno 1 capello. secondo i giornali iraniani carlabruni merita la morte come lei, e sappiamo che carlabruni non merita la morte pur essendo ben lungi dalla perfezione (ma che, fai secchi davvero tutti quelli ben lungi dalla perfezione? abbiamo bisogno di qualcuno da mandare a fanculo anche noi che non siamo ben lungi dalla perfezione...)
beh, possiamo smantellare i picchetti e aspettare che la storia faccia il suo corso.

martedì 17 agosto 2010

risposte

ci sono problemi per cui la cui soluzione non bastano anni. a volte dipende dall'impossibilità culturale, fisica, fisiologica, morale, tecnologica o cronologica, di svelare l'arcano, altre volte è perché la domanda rientra nella sfera del superfluo e si decide di non rispondere pur potendo. altre ci si inganna per quella che in una parola dignitosa si può chiamare immaturità. e qualunque sia il motivo, l'effetto è che il problema sta lì a prendere la polvere. è però giunto il momento di esaudire una questione in sospeso e di rendere tale esito pubblico, anzi, più pubblico di prima.




che diventa




venerdì 30 luglio 2010

uno frequenta it.arti.cinema e poi...

... e poi, anche se filtra le tribù di troll, evita i flame di politica e le discussioni su film troppo brutti o troppo difficili, spera di avere una guida per spendere i suoi soldi con saggezza, e invece nessuno ha scritto un post del tipo

"caro dross, questo film non è bello, non è emozionante, non è originale, al massimo si fa ridere in faccia per l'ingenuità e il pressappochismo generale oltre che per un cattolicesimo imbarazzante. presto il tuo amico ti inviterà a vederlo e tu piuttosto rispondigli che sei impegnato con sua madre e non puoi"

lunedì 19 luglio 2010

progetti per il futuro

millenovecentottantanove

bisio: "e per finire, progetti per il futuro"
elio: "costruire delle autostrade per noi giovani. non per tutti ma solo per noi giovani. delle autostrade dove tutti ballino e cantino insieme"

o, per dirla come si deve



neunzenhundertneunundachtzig

bisio: "und, um zu schliessen, projekte für die zukunft"
elio: "autobahne für uns jugendlichen bauen. nicht für alle, nur für uns jugendlichen. autobahne, wo alle zusammen tanzen und singen"

mercoledì 7 luglio 2010

tu non sei il tuo lavoro (neanche stavolta)

i massmedia ci stanno dentro e infatti c'è stata una rissa tra fasci a occhio e croce.
ma perché? cosa stava dicendo barbato? e in che consiste la proposta di legge della meloni? probabilmente non era una cosa del tipo

* prima regola del fight club: non parlate mai del fight club.
* seconda regola del fight club: non dovete parlare mai del fight club.
* terza regola del fight club: se qualcuno si accascia, è spompato, grida basta, fine del combattimento.
* quarta regola del fight club: si combatte solo due per volta.
* quinta regola del fight club: un combattimento alla volta.
* sesta regola del fight club: niente camicia, niente scarpe.
* settima regola del fight club: i combattimenti durano tutto il tempo necessario.
* ottava regola del fight club: se è la vostra prima sera al fight club, dovete combattere.

questa sarebbe stata votata all'unanimità

lunedì 28 giugno 2010

condividere il proprio punto di vista

nonostante abbia visto un'ora di calcio negli ultimi 5 anni esclusa l'unica partita importante disputata, la cosa è stata come un colpo di fulmine: un servizio su un tg con il numero basso, mezzo secondo di zapping e l'odio per il rumore è sbocciato, complice la stagione adeguata a irritare i più neosensibili (ricordiamo che sensibile è l'epiteto di giusva fioravanti, per cui ci si è dovuti arrangiare con un prefisso).
ebbene, il fenomeno non poteva rimanere fuori dalla portata di chi ne avrebbe saputo apprezzare il valore effettivo. ed ecco il risultato che, come spesso accade per l'arte migliore, racchiude con eleganza e essenzialità una weltanschauung che quanto meno non va ignorata e che sarebbe segno di lucidità e saggezza abbracciare o riconoscere come propria anche solo a posteriori.

giovedì 24 giugno 2010

per una volta

per una volta anche i meno illuminati dovranno smentire uno dei loro principali riferimenti spirituali.
certo, non è che stiamo qui per condividere una gioia con bossi: non è possibile andare oltre all'apprezzamento della causa del suo k.o. cerebro-cardiaco, va riconosciuto che la natura ha delle leggi abbastanza chiare nell'applicazione, forse un po' meno nella forma e nella ratio. ma nell'indifferenza per l'uscita dai mondiali c'è quel pizzico di soddisfazione per la cattiva fede mal riposta del paradossalmente novello raz degan. ora non ci sono scuse, a meno che non ci venga una febbre pro-argentina, pro-germania o pro-inghilterra (chi vuoi tifare, il brasile?) l'attenzione si sposterà su quella cosa che più viene manipolata e più dimostra ai sensi di non smentire la propria cattiva fama. certo, se arrivasse un po' di caldo i media potrebbero cavarsela con uno stupro da propinarci, quindi si consiglia agli stranieri (slovacchi in primis) di mantenere un basso profilo o dovranno subire il risentimento degli illuminati di prima.

venerdì 18 giugno 2010

non è che in paradiso bisogni andarci subito subito...

da conducente di automobile del gruppo fiat e estimatore dell'essenzialità della panda, mi sento qualificato più di molti altri a riflettere ed esporre il punto di vista prodotto riguardo ai recenti avvenimenti campani nello stabilimento ove tutti si augurano che si producano altre panda (pande?), che, si sa, brutteranno il panorama per i prossimi lustri. evasa la dovuta premessa, si può andare al cuore della situazione. c'è gente che lavora e rischia anche la pelle per aver a che fare con lamiera, scocche, spinterogeni, seconda e lunotti. i robot che loro coadiuvano non hanno bisogno di un'invasione di meganoidi per diventare pericolosi, basta un momento di stanchezza per fare una brutta fine e qualcosa mi suggerisce che la fine del turno di notte, se la proposta si realizza così com'è stata avanzata, produrrà pezzi scadenti e impennate di statistiche sugli incidenti. è ovvio che chi sta dalla parte dei lavoratori voglia premurarsi che in queste disavventure chi è coinvolto non venga lasciato solo, se non altro perché fino a un attimo prima ha fatto sì che marchionne non si preoccupi più della taglia del suo golfetto da rotto in culo (con tutto il rispetto per quelli veri), quindi, caro marchionne (sì quello di prima, ma non è una coincidenza), lo sciopero x vedere l'itaglia infilatelo nel foro del serbatoio perché sì, grosso modo a tutti piace essere fottuti, ma nel modo e dal partner che ritengono personalmente più congeniale e non fare finta di niente, gli operai non somigliano tutti alla signora marchionne

giovedì 27 maggio 2010

cose che semplicemente non vanno bene

per non inondare google di lamentele neanche tanto gratuite, esibirò la più recente e emblematica delle osservazioni: nel locale capoluogo di regione, i conducenti di nuova fiat 500 sono obbligati da qualcosa a parlare al cellulare senza auricolare, neanche fossero piloti di autobus. bene, chi dispone di quell'automezzo è indubbiamente un individuo dinamico e attento a come il mondo gli propone dei valori che ritiene essere profondi e indispensabili per la sua stessa esistenza. che essi plachino un'inquietudine emotiva, rimedino a un disagio psichico o costituiscano riscatto sociale, strumenti come la fiat 500 sono per costoro condicio sine qua non di risveglio mattutino. bene, ma allora ragioni chi produce la fiat 500 e soprattutto chi la vende. gli faccia qualche dieci euro di sconto o gli regali un auricolare, anche non bluetooth. in cambio non gli farò causa quando un imbecille invece di scalare la marcia per evitarmi dovrà tenere l'apparecchio per comunicare quei valori di cui sopra a qualche oscuro interlocutore frantumandomi lo scheletro con la sua scocca approvata dall'erede agnelli sopravvissuto.
e l'alibi che neanche la donna bionica era wireless su tutto lo spettro non vale, l'hanno interrotto dopo 8 puntate...

martedì 25 maggio 2010

aridatece il pilota

finisce il mese di maggio e, io mi insegno, anche gli strascichi dell'autunno passato si smorzano definitivamente per lasciar posto a un'estate dal valore sempre meno riconosciuto, nonostante sia più delle altre la stagione che ha accentuato le proprie peculiarità. non basterà un eyjafjallajökull qualunque a fermarla, lo sanno tutti, e per quanto agghiacciante sia la prospettiva, non ci refrigererà neanche per il cazzo
siamo quindi di fronte a un maggio particolare, se non altro perché ha messo una croce su lost. a sapere prima che finiva così*, a novembre, quando ho iniziato a diventarne dipendente, piuttosto avrei affrontato con più serietà cose tipo l'iscrizione ai club della libertà o la struttura del malefico grub2 (che merita un blog intero di insulti a sé)

*il finale più facile, banale e inutilmente preparato della storia, degno coronamento di anni fiacchetti dal punto di vista narrativo: non pleonastici, ma di sicuro bizantini nell'accezione più spregevole del termine. nonostante, va detto, un climax decente degli ultimi episodi

mercoledì 19 maggio 2010

innanzitutto

innanzitutto non siamo in afghanistan per fare alla guerra, casini l'ha detto chiaramente e lui è un'autorità internazionale a riguardo, provate a chiedere alla merkel. ora, la russa sarà interista, ok, come se già essere la russa non costituisca motivo sufficiente di desolazione, ma non gli basta, è anche così porco e gode così tanto a sapere che l'articolo 11 è stato ignorato e deriso più di un secchione asmatico dai suoi compagnetti fichi in piscina il 25 luglio, che dichiara senza mezzi termini che siamo in afghanistan per combattere. e crepare. con tutto il rispetto per i porci: almeno loro, pur vivendo nelle proprie scorie, producono cibo e pezzi di ricambio.
bene, cioè, male. come si reagisce al martirio di due disgraziati la cui opportunità migliore era quella di farsi mandare a 4000 km da casa a sparare a altri disgraziati che hanno la colpa di non condividere il merito e il metodo di un'invasione fatta per motivi occulti? ovvio, gli dai un carro armato ancora più peso. e lo chiami "freccia" perché è corazzato e va piano, esattamente come una freccia (ma ci hai mai giocato a warcraft?).
come se non si sapesse che basta più esplosivo di prima per trasformare un blindato più blindato in una bara. già, ma l'esplosivo costa caro. ah, no, costano cari gli stipendi dei pezzi grossi, l'esplosivo se sei povero lo fai con prodotti chimici a portata di tutti ma vedrai che un accordo sul pagamento si trova con l'industria bellica.
ma il vero motivo per cui non siamo in guerra è un altro: l'urbanistica e i palazzinari stanno producendo nuove strade e senza martiri saremo costretti a intitolare le nuove vie a calderoli, almirante, veltroni, gentiloni e craxi. è un sacrificio per noi pacifisti, ma sapremo che i nostri ragazzi così non saranno morti invano.

martedì 18 maggio 2010

mia zia

da ragazzina mia zia chiese a mio nonno, a un funerale, se morissero solo le persone buone.
oggi abbiamo perso una persona non buona, ma migliore. da ignorante non dirò altro che addio, maestro sanguineti.

venerdì 14 maggio 2010

il futuro

il futuro è lungo, adesso non mi ricordo cosa diceva hawkings, ma a occhio se la massa del neutrino è quello che sembrerebbe poter essere e non fottiamo clausius, kelvin, bolzmann e pure hubble, ci sono ottime possibilità che i miliardi di anni che abbiamo alle spalle non siano nulla rispetto a quelli che ci aspettano. bene, chissenefrega? abbiamo da pensare alle catastrofi di quinto tipo prima di occuparci di quelle di primo, e c'è pur sempre il limite di attività di 90-100 anni prima che, ottimisticamente, placche proteiche ci fottano cervello e compagnia. insomma, nel giro di qualche lustro la cosa deve essere finita. facciamo tre? nel 2025? ok.

naturalmente il progetto è top secret, in forma meno che embrionale ma ambizioso e promette vanagloria e dileggio: per questo non può essere trascurato.

mercoledì 12 maggio 2010

il male

ci sono cose peggiori del male: il male fatto male, ad esempio. ora, questo blog non è che smania per trovare nuovi modi per identificare il papa, ma cazzo, pure a un mutilato guarito dalla pseudoestesia farebbe prudere le mani. salta fuori che il terzo segreto di fatima, maschera tipica portoghese che affonda le sue radici nel degrado socio-culturale del portogallo di tanto tempo fa (fra l'altro, vi siete accorti che il portogallo ve lo introducono nell'infanzia di straforo in trucci trucci cavallucci? chi è il re del potogallo? sarà un monarca sfigato, in fin dei conti lo veicola una piccola equina con problemi motori e di percezione spaziale che potevamo mettere a fare la femmina dello stallone o lo stracotto), conteneva un avviso alla pedofilia. pensiamoci, la madonna va da tre fanciulli e gli fa sapere un mucchio di cose che non capiscono, esclusi i numeri del lotto con la cui vincita si potevano pure pagare un po' di studi per interpretare le parole di cui sopra. ok, niente da dire, il clero ha esattamente questa funzione, cioè di sopperire al culo con le estrazioni alla riffa con belle parole e una guida spirituale e culturale, e in fin dei conti siamo tutti dalla parte degli oppressi; ma non è che siano proprio necessari questi poveri oppressi, è un tipo di tifo che alla fine se non hai più nessuno da tifare magari è anche meglio, hai tempo per dedicarti a un altro hobby. ma tornando al papa, sono decenni che sa (proprio lui, il bavarese, eh, ma pure i papi in genere), allora che vuoi fare? sei tre mosse avanti, hai qualche pedone e alfiere di vantaggio, probabilmente metti soggezione anche al cavallo di regina del tuo avversario e ti vai a lamentare perché sgamano le tue malefatte?

sabato 8 maggio 2010

alla fine è sempre una soddisfazione

anche se stiamo alla frutta, avere ragione è un ottimo palliativo. un po' come riprendere qualcosa dopo un certo tempo di abbandono: c'è qualcosa che ti stupisce nel solo fatto che alla fine non hai perduto tanto, al massimo può dispiacerti se nel frattempo non è andata bene come pensavi.



tutto chiaro, no?

lunedì 3 maggio 2010

ricetta

questo è un consiglio gratis per la grecia, tanto per dire quanto il mondo è sbagliato.
cara grecia, fatti ridare tutte le puttanate antiche sparse per i musei (una venere di mylo, due bronzi di riace, il fregio del partenone...), fai un bel museo tuo da qualche parte in cui stecchi una discreta sommetta al visitatore, aggiusti i prezzi di pernottamento e alimentazione tipica, punti il mitra (quello vero che sputa il piombo caldo a una bella velocità) sugli evasori fiscali, risparmi un po' sull'acquisto delle fiction itagliane, vendi le cicladi alla germania e prendi l'appalto per la burocrazia di qualche paese straniero. sì, hai una pubblica amministrazione ridondante, ma magari sono contenti di lavorare già che ci sono. a quel punto i nostri governi non sono obbligati a dissanguarsi per i tuoi peccati, e soprattutto non te la prendi coi lavoratori, brutta figlia di puttana. ci fai pure la socialista? giuro che vengo in vacanza se ci ripensi

domenica 2 maggio 2010

errori

quando sei allergico a un animale, nonostante ti mandi il simpatometro interiore fuori scala, sai che rischi forte ogni volta che hai a che fare con esso. per cui, farsi azzannare da un boxer giocoso scatena orticaria e sfoghi, indugiare con un micio paraculo mette a repentaglio il prosieguo della vita e solo aggiungere la categoria cats a stumbleupon rischia di dare il colpo di grazia a una psiche provata dalle privazioni. no, non è una metafora su come potremmo prendercela a male se non vedessimo più il faccione sorridente di berlusconi dal quale amiamo prenderla in quel posto mentre ci sollazza con la sua vita di depravato in cui possiamo proiettarci gratis (sì, gratis un cazzo). solo che lo sembra, ma i bronchi contratti e la pelle viola erano reali, e pure il cortisone. quindi ok, è sia una allegoria che una storia vera. o una storia vera che può essere letta in chiave allegorica.

sabato 1 maggio 2010

celo - mi manca

come si fa ad avere la fede? uno o ce l'ha o non ce l'ha, è un po' come gli occhi azzurri. e chi manca di entrambi gli accessori è ben sventurato. ma forse, peggio ancora sta chi se la deve mantenere, la fede, perché gli occhi azzurri, due miei nonni ce l'hanno avuti fino alla fine senza grossi accorgimenti se non stare lontani da pai mei e black mamba. il problema, si diceva, è il mantenimento. due esempi sono emblematici:
- galliani ha detto che deve tifare inter. anche se ti ammazza o salva mamma, come preferisci, non puoi tifare inter, galliani
- mick jagger dice alla figlia di darsi una calmata
e poi l'altro ieri il papa per esempio è andato alla congregazione per la dottrina della fede, il restyling dell'inquisizione. lo stesso papa che ha scritto il catechismo con hans küng (il teologo ribelle) e che ora fa una cappella (non architettonica) dopo l'altra. non si può negare di conoscerlo, si prende sempre un paio di minuti al tg1 per metterci al corrente delle sue gesta eroiche e con il suo stile raccoglie larghi consensi presso le checche. è un segnale emblematico: in mezzo al bordello della pedofilia, si va a dare un bel giro di vite oscurantista. perché è ovvio che la cappella (architettonica) degli inquisitori non avesse nessuna necessità di essere benedetta...

e tutto ciò è assai ridicolo

paragoni

e meno male che sono tornate le mazzette ai ministri. ora, uno si impegna, cerca di trovare un equilibrio, toglie da una parte per avere di più da un'altra, si impone di rimediare a errori, anche gravi, a mancanze, stabilisce divieti e persegue la saggezza. poi arriva uno scemo che, come se ne avesse bisogno, si fa passare un benefit di tutto rispetto per chissà cosa (no, in realtà si sa bene, è un modo di dire). tuttavia ha ragione: se proprio devo essere testa di cazzo, lo sarò col botto. ma allora ha altrettanto senso aspettare l'occasione giusta per dichiarare concluso il percorso di ristrettezza verso il miglioramento del sé. lo schema è lo stesso.

dichiarazione

sporcarsi le mani per sopravvivere, questo è il senso del lavoro. uno strumento dei tanti che abbiamo che ci assicura di aprire gli occhi almeno tante volte quante sono quelle in cui li abbiamo chiusi. assumendo che esista nello sviluppo del feto un momento zero in cui si discrimina la presenza di occhi e palpebre, per convenzione (o ignoranza), imponiamo che il cosino inizi con gli occhi chiusi. poi magari li apre (contento lui, l'utero dovrebbe essere buio, ma pure l'oracolo di delphi diceva "conosci te stesso", e lo stesso iron man, dotato di lampada toracica glamour, è un uomo che per indole non sarà mai incinto, altrimenti sostituendolo con una iron woman, per consentire ai bambini della limitrofa città di vederlo nella fila dietro alla mia cacando oggettivamente il cazzo avrebbero dovuto usare accorgimenti di fotografia, effetti speciali o solo costumi da incrementi sensibili di budget. sarà per quando i tempi saranno più maturi e l'infanticidio assumerà il ruolo che gli compete) e da quel momento, se li chiude per non riprirli più, ci sono buone probabilità che di lì a poco diventi concime.
checché se ne dica, noi non siamo il nostro lavoro. certo, passare la vita a tradurre omero renderà diversi da quello che affetta salumi e taglia formaggi, ma entrambi saranno sicuramente persone migliori di quello che rompe le gambe ai morosi? non possiamo dirlo. sta di fatto che oggi è festa ovunque, pure un po' nel mio cuore che non abbisogna esattamente di palladio per non farsi spappolare da schegge di armi omonime. e occorre festeggiare per sancire il valore del lavoro come diritto da cui ne scaturiscono altri, ma che, in quanto diritto, non può essere motivo di squilibrio tra chiusure e aperture degli occhi

mercoledì 28 aprile 2010

esperienza

la farsa degli investimenti anticrisi in salsa de noantri si tinge di ulteriore ridicolo. il titolo di cui ci si può ora fregiare è quantomai ampolloso e sicuramente sovradimensiona la portata dell'effettiva sostanza del percorso formativo. sticazzi, non lo saprà nessuno

forza barça

sappiamo che gli antichi hanno inventato tutto, addirittura la famiglia di annibale ha fondato barcellona. e, se la terza declinazione ci ha insegnato qualcosa, alle guerre puniche siamo andati sempre malamente. e poi bayern-barça è una finale allitterativa. ma, soprattutto, c'è il rischio che se l'inter vince, le revochino la coppa dei campioni e sarebbe ulteriormente sgradevole

martedì 27 aprile 2010

rimpianto

chi mi conosce lo sa, la mia vita è un continuo tentare di rimanere a galla mentre la zavorra del rimpianto mi trascina nei limacciosi abissi del mio vero io. il massimo di tali scheletri da arredamento, dei famelici demoni che a guisa di avvoltoi si cibano delle vestigia di un'anima prometiana nella pena ma non nella natura titanica, giuro su dio, è quello di non aver mai scritto né ideato nulla per la locale kermesse di sapore medievale che ci delizia con i suoi imperfetti anacronismi. tuttavia, se c'è qualcuno a cui dobbiamo una porzione della nostra cultura, sono i giapponesi, e tutti sanno che la cultura emancipa dalla desolazione (kafka è il primo esempio che mi viene in mente), quindi, basta guardare al sol levante, e le risposte arrivano: e realizzare qualcosa del genere, squarcerebbe le guaine di finto bue e libererebbe da tanti di quei piombini, che tenere la testa fuori dal flegetonte della resa dei conti con me stesso poi sarebbe una sciocchezza. teniamo duro.


lunedì 26 aprile 2010

the anvil

non è the anvil of fury di diablo 1 (quella che grisword the blaquesmith sostiene ti farà diventare sgravissimo, ma che in realtà non produce nulla di più interessante di una mighty blade of the zodiac), né questo:



però chi passa a piazza nova può anche farci un salto. lo spirito è quello dell'acciaieria, ma senza metalli caldi

stamattina

martedì 20 aprile 2010

no, vabè

insomma, uno come il figlio di bossi dice cose indifendibili, e se avevi già in programma di boicottare i mondiali, ti trovi con questa bella compagnia. vaffanculo.

sabato 17 aprile 2010

bravo jónsi

si sente che non è tua sorella, ma che sei tu

però i testi potevi metterli, x una volta che canti in inglese...


mercoledì 7 aprile 2010

spezzare una lancia

alla fine ieri obama ha dichiarato che non userà le armi atomiche (nemmeno i pugni atomici degli alleati nipponici, dando un duro colpo alla ricerca sulla robotica militare anti aliena) contro chi non le ha. e terrà addosso le mutande per non umiliare il resto del pianeta. insomma, dopo una manifestazione di illuminazione così ferma e rivoluzionaria, mi sento ispirato e dichiaro la mia ostilità verso un'arma anche io (la lancia di cui sopra, appunto) esercitando la figurata violenza che la divida in due tronconi utilizzabili solo in una letale rissa da bar. ma non è di pacifismo che si parla, bensì di scorie precedenti. sì, infatti sono state emesse diverse scorie che incidentalmente attingevano, nel sottolineare il testo, alla tradizione della regione limitrofa (attenti, limitrofa). ma è vero anche ciò che segue, anzi, più vero del resto, data l'autorevole fonte.

lunedì 29 marzo 2010

when electioneering 2010: bilancio definitivo

sticazzi, vi invito tutti a nevermindia, l'unico posto serio di tutto l'universo. ha un bug sulla definizione della società, ma presto sarà tutto inequivocabile.

giovedì 25 marzo 2010

sfido chiunque

sfido chiunque a trovare una cosa altrettanto divertente e per tutte le tasche. ok, la violenza sessuale (farla o riceverla) potrebbe battere questa trovata meravigliosa, ma mettiamo il caso che non ci siano parrocchie o figli di papà in giro...



redneck bungee

mercoledì 24 marzo 2010

atonement (o grazie, paola)

la tua figura si staglia controluce al tramonto, e i raggi di sole giocano con le pieghe dei capelli, inviando a ciò che i nostri sensi si limitano a capire nient'altro che una vaghissima idea delle meraviglie celate della tua anima. e, ora che il telefono è ancora caldo della mia presa appassionata ‒ perché la tua sola voce mi fa ardere di desideri indicibili ‒ mi accorgo di quanto sia vuota la mia vita. e le tue parole... puro nettare di cui mi abbevero per le orecchie, ma che, sono convinto, va ad irrorare anche le anime più impermeabili alla verità. quelle promesse, quelle rassicurazioni, quell'aprire gli occhi al mondo e vederlo com'è in realtà: un'opportunità da cogliere solo svoltando un angolo, avendo il coraggio di allungare la mano verso un frutto che nessuno ci proibisce, solo paura. e quindi dico sì, è vero, era così semplice, ma è nella tua semplicità che risiede la tua grandezza, come abbiamo fatto a non pensarci prima? la felicità è qui, basta lo sforzo, ma neanche, basta pensare e essere pronti ad accoglierla. basta il coraggio di non avere paura.

ci voleva tanto? se suona il telefono, rispondi. se ti va bene è la binetti che ti promette di risollevare il cuore dello stivale con una fabbrica di cilici a todi (la tradizione è la tradizione), basta che voti lei e il suo compare

venerdì 19 marzo 2010

millesimo pollice retto

quando il cazzeggio viene organizzato con ben 10 minuti di riempimento di moduli, beh, il prodotto è questo. e mi sembrava doveroso celebrare un traguardo importante come la millesima cosa che ci offre la ragnatela di computer di taglia mondo.

martedì 16 marzo 2010

dittature (ovvero when electioneering 2010)

abbiamo un presidente del consiglio ricco sfondato (tipo che gli sono entrati 160 milioni nel 2009), vecchio (sì, ok, bedenetto 10000 era più vecchio di lui adesso quando lo hanno vestito da cretino), satiromane (giustamente se ti entrano personalmente 160 milioni in un anno di crisi puoi premiarti per un lavoro ben fatto) e delinquente (in senso amichevole, dai, se parlassi inglese direi rogue...), e di questo possiamo vantarci con tutto l'occidente perché altrove l'italian style se lo sognano. sì, in francia ne hanno uno viscido che ci ha tolto dai piedi una sciacquetta portando argomenti non ben definiti, ma non può competere col nostro. forse in africa può trovare gente alla sua altezza, o da qualche parte in asia, ma lì è caldo, umido e la zanzara tigre è il contrario di quella nostrana, partono avvantaggiati. l'unico suo limite è che è vecchio. e il mondo corre, basta guardare i 10 aggiornamenti settimanali di distrowatch, oppure rivedere una vecchia puntata di colorado caffè: non fa ridere. e non si dica che non fanno ridere neanche quelle nuove, il discorso è chiaro. alla fine mi compro un telefonino che non bastano 4 cifre per etichettarlo e il giorno dopo il primo stronzo ha il modello successivo. insomma, il nostro boss è lento e pensa che strumenti ormai anziani come il telefonino con la vibrazione e tim tribù siano il non plus ultra del futuribile. invece, disponendo di miliardi di monete bianche e gialle con scritto "1" sopra, potrebbe finanziarsi un progetto segreto di telefonia mobile ultracriptata e agente su frequenze tutte sue, alla fine cosa può fermarlo? le leggi? [risate finte] qualcuno che spiffera? [risate finte] la tecnologia? [risate finte] i costi? forse. forse è più economico dire che certe malefatte non sono tanto malvage, piuttosto che progettare equipaggiamenti da cattivo di 007 seriamente intenzionato a soggiogare il mondo. o da batman. quindi, caro silvio, non hai proprio stile, ma fai sempre in tempo a rifarti

lunedì 8 marzo 2010

agora

non ho nessun bisogno di giustificare i telegrafici interventi degli ultimi mesi, ma mi ribadisco che per certe cose c'è tweetter. il concetto di fondo è che piccoli eventi meritano brevi commenti. e magari insulti, o un filmato da youtube che esprime meglio di me il messaggio. ma ora spenderò due righe sul famoso ufv. è il penultimo, ok, nel frattempo ci ho infilato pure zombieland, ma parlare di agora fa estremamente più fico.
la parola che lo riassume è "perché?", con tanto di punto interrogativo. compreso "perché non segue dibattito?". alla fine amenabar fa un kolossal con tutte le lettere maiuscole: comparse a iosa, costumi in serie, scene in cg che si vede che sono in cg ma sono belle lo stesso, scenografie "vere" (coccio, plastica, gesso, scagliola, colori, insomma cinema delle maestranze di tanto tempo fa), e una abilità sì calligrafica ma non fine a se stessa. una per tutte, la scena dell'ingresso nella biblioteca di alessandria da parte della emergente comunità cristiana, con i rotoli che volano qua e là: l'inizio del medio evo. è il passaggio dalla roma pagana a quella cristiana, con un paganesimo ex religione di stato sostanzialmente pacifico (pacioso?) e poco metafisico contro un cristianesimo che raccoglie schiavi, uomini toccati dalla voce di dio ma anche un emblematico giovane di ottima famiglia. e poi la rivolta scoppiata per l'ennesima scaramuccia, l'invasione della biblioteca, l'insediamento della milizia cristiana, il vescovo nero che sembra un mullah, il vescovo bianco che era uno che avevamo visto da ragazzino, lo schiavo che dice 8 parole in croce ma che ha un ruolo fondamentale, il prefetto che si battezza ma dentro è un uomo libero da tutto tranne che dal potere; e a tirare le fila, involontariamente, c'è ipazia, una filosofa, una scienziata, una strega (come se ci fosse differenza), una che non ha paura di discutere il principio di autorità aristotelico e tolemaico, perché è libera fino alla fine: guarda il mondo e lo vuole semplice, ma certe volte l'eleganza è un limite e lei si arrende al suo destino di dissacrare i pilastri più incerti della cultura classica: quelli dell'astronomia e della cosmologia più che geocentrica, antropocentrica. e naturalmente tutti si innamorano perdutamente di lei, compreso il vescovo bianco, come se la vecchia rachel weisz non fosse condannata al ruolo di primadonna, fulcro dei sospiri di protagonisti maschili di ogni film in cui mette piede. sì, però crepa praticamente ogni volta che il suo culo impressiona una pellicola; giusto, ma sempre senza rimpianti. insomma, il perché non l'abbiamo visto al cinema è chiaro, i cristiani passano da una figura di merda alla successiva: ignoranza, intolleranza, nazismo, assolutismo etico, sporcizia, follia, fanatismo, ma amenabar gliele fa fare in modo così piacevole che è proprio un peccato che non lo vedrà nessuno da queste parti, tanto più che puoi trasportarlo a oggi ufficiamlmente come allegoria del medio oriente, non come rappresentazione della attuale dialettica islam-occidente. la questione è che (si dice), costi la distribuzione. ok, il papa non avrà detto di no esplicitamente, ma è pur sempre ben triste una patria dove si dà per scontato che un film sulla libertà non vale l'investimento

meglio delle mimose

omaggi alle signore

domenica 21 febbraio 2010