mercoledì 27 aprile 2011

non è giusto

cara ruby, il tuo matrimonio con quello lì che non ti ha messa incinta lo celebro io. fammi sapere, va bene anche tipo domenica, boh, insomma, il tempo di rendermi presentabile per rispetto verso l'amore e quei signori grossi che gireranno inevitabilmente lì intorno. e anche per dare un dispiacere a bagnasco. certo, è roba civile, niente a che vedere con la chiesa cattolica, ma figuriamoci se vado a mettermi contro una giovine coppia.
ad ogni modo i commenti sono a tua disposizione per una comunicazione diretta, dammi il tuo numero o quello di qualcuno con cui ci possiamo organizzare, sarei onorato di restituirti il sorriso.

venerdì 22 aprile 2011

per una volta...

...renzi ha ragione. facciamo lavorare le persone il primo maggio, cioè, peggio ancora, non solo spogliamo quel giorno della sua valenza civile e sociale, ma lo rendiamo cruciale per l'economia nel quadro di una competizione praticamente fine a se stessa.
perché? perché il primo maggio sta per diventare la ricorrenza della beatificazione di giampi 2, il papa polacco, nuovo personaggio chiave per il rilancio dell'immagine di una chiesa cattolica un po' appannata da scandali, divergenze di opinione su questioni fondamentali e un leader che ha il carisma di un battiscopa. e ora, con tale data che viene identificata con la festa di karol wojtyla, scalzando inevitabilmente l'altra funzione così polverosa, verrà piantato un altro seme di sdegno tra le fila della classe lavoratrice, o almeno di ciò che ne resta. e a questo punto, a fronte di tutta questa manifesta ostilità, non resterà altro che fare la rivoluzione.

martedì 19 aprile 2011

darwinismo operativo

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 chiunque non rifiuti la teoria darwinista dell'evoluzionismo e abbia un minimo di senso della catena alimentare, sarebbe più che convinto che da un momento all'altro potrà dover sostituire il suo sistema linux con uno che ha il logo del leopardo di mare. ma al momento non esistono tali meraviglie, il pinguino regna in cima alla piramide alimentare e il piano b può attendere nella sua busta sigillata nella cassaforte con apertura a tempo, riconoscimento di impronta digitale, retina e acidi nucleici.

mercoledì 13 aprile 2011

carte scoperte

sappiamo tutti che il diritto è una selva intricata di pesi, contrappesi, lacci, lacciuoli, cavilli e furberie. e il nostro dinamico potere legislativo incarnato nel migliaio di parlamentari più o meno griffati che giustamente reinvestono le tasse di chi le paga nella capitale, sta segnando la storia della repubblica democratica fondata sul lavoro. ora, è oggetto di discussione la prescrizione breve per gli incensurati anche nel penale. cosa succederà? tu mi ammazzi il babbo e se per sei anni la passi liscia, te la cavi con un po' di senso di colpa e dell'infamia, ma niente a che vedere con situazioni come il carcere di sulmona, quindi è da metterci la firma, no? e io che rimango senza babbo come faccio? è qui che la legge, per sua stessa natura, viene in mio soccorso proponendomi una condotta da seguire. perché anche io, da incensurato e nel pieno possesso di facoltà mentali e diritti civili, imbraccio un'arma, pianifico un'azione e consumo una squisita vendetta. solo se le cose prendono la piega sbagliata, sarò a mia volta vittima di un ulteriore omicidio che innescherà ufficialmente una faida tra la mia famiglia e l'altra. non resterà altro, preso atto della deriva nella violenza, che introdurre il guidrigildo e le cose torneranno più o meno tranquille, finché non si stabilirà che il guidrigildo è classista perché non puoi accendere un mutuo ipotecario per salvarti la vita dai prepotenti, al terzo rompiscatole i soldi li hai belli che finiti. e non rimarrà che allungare la prescrizione per certi reati. tra un paio di secoli saremo al punto di oggi, ma avremo resto il posto più interessante, se non altro nell'ambito della cronaca.

postilla. la storia non è ciclica, per cui non è sufficiente questa riformina della giustizia per tornare ai bei tempi dei goti, fra l'altro ci guardano tutti, pure quelli che scaricano la diplomazia dai b-52 (e tutti sanno quanto gli farebbe comodo un bel ponte di 2000 km sul mediterraneo).
ciononostante, nell'architettare la vendetta ci si può premurare di estromettere chi potrebbe comprensibilmente determinare la nostra dipartita. il trucco è semplicemente di macchiare la fedina penale al probabile esecutore della nostra condanna fai-da-te. avremo un piano di vendetta più complesso, sì, ma assai più gustoso e eviteremo la guerra a tutto il popolo ricoprendoci di onore, per lo meno nell'intimo della coscienza, da bravi eroi e eroine decadenti quali diventeremo.

martedì 5 aprile 2011

un'occasione persa

oggi è stato fatto un passo per superare il deleterio malcostume della società e della politica de noantri, la maschera dell'ipocrisia finalmente è risultata insopportabile, e chi si celava dietro di essa ha manifestato il legittimo bisogno di vivere nella verità. quello che non potrebbe essere definito altro che un genio, ha deciso che nell'anno in cui si celebra un giubileo dell'unità d'italia vada abolita pure una norma che ha impedito il bis dell'exploit di una ventina d'anni a caso di tale periodo. in effetti i tempi sono maturi, e nell'atmosfera comica attuale, tipo un processo per prostituzione a uno che ne ha fatte di ben peggiori, rimettere sulla piazza il fascismo è esattamente la ciliegina sulla torta. sì, ma a pensarci bene bisogna appoggiare la proposta, anzi, battersi perché abbia largo consenso e ad essa segua una restaurazione integrale del pnf, con adesioni di tutti coloro i quali lo sentono in sintonia con il proprio modo di essere e di vivere la politica e la realtà. innanzitutto perché schifani è apparso contrario, e pensare l'opposto di quello che dice schifani è un ottimo modo per essere nel giusto. poi perché, una volta radunati e riorganizzati tutti i figli della lupa, i balilla coi loro moschetti e i loro fez, le massaie rurali e gli avanguardisti, sarà più facile denigrarli in nome della storia. ah, o percuoterli duramente con oggetti contundenti, per chi ha di questi gusti, ma sempre in nome della storia.