venerdì 18 giugno 2010

non è che in paradiso bisogni andarci subito subito...

da conducente di automobile del gruppo fiat e estimatore dell'essenzialità della panda, mi sento qualificato più di molti altri a riflettere ed esporre il punto di vista prodotto riguardo ai recenti avvenimenti campani nello stabilimento ove tutti si augurano che si producano altre panda (pande?), che, si sa, brutteranno il panorama per i prossimi lustri. evasa la dovuta premessa, si può andare al cuore della situazione. c'è gente che lavora e rischia anche la pelle per aver a che fare con lamiera, scocche, spinterogeni, seconda e lunotti. i robot che loro coadiuvano non hanno bisogno di un'invasione di meganoidi per diventare pericolosi, basta un momento di stanchezza per fare una brutta fine e qualcosa mi suggerisce che la fine del turno di notte, se la proposta si realizza così com'è stata avanzata, produrrà pezzi scadenti e impennate di statistiche sugli incidenti. è ovvio che chi sta dalla parte dei lavoratori voglia premurarsi che in queste disavventure chi è coinvolto non venga lasciato solo, se non altro perché fino a un attimo prima ha fatto sì che marchionne non si preoccupi più della taglia del suo golfetto da rotto in culo (con tutto il rispetto per quelli veri), quindi, caro marchionne (sì quello di prima, ma non è una coincidenza), lo sciopero x vedere l'itaglia infilatelo nel foro del serbatoio perché sì, grosso modo a tutti piace essere fottuti, ma nel modo e dal partner che ritengono personalmente più congeniale e non fare finta di niente, gli operai non somigliano tutti alla signora marchionne

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