mercoledì 21 settembre 2011

pensare alla famiglia

oggi come oggi, una condizione necessaria per sfangarla è saper fare il proprio lavoro. certo, tutto sta a vedere qual è. ma qualcuno è così bravo da averne un paio, anzi, di più, e cosa c'è di meglio in questi casi di una sinergia tra essi? prendiamo il nostro proprietario, ad esempio, lui presiede il consiglio dei ministri della repubblica, possiede aziende di vario tipo, prevalentemente proiettate nel campo dell'informazione e della comunicazione. naturalmente questa è un'aberrazione e per rimediare le ha girate ai figli, ma trattandosi di politico che ha a cuore i valori della famiglia (pure delle famiglie delle prostitute, sì), non può non pensare alla propria prole quando espleta le proprie funzioni. certo, il piersilvio è a posto, mediaset durerà ancora qualche anno, basta affossare un altro po' la rai e sarà sufficiente un palinsesto da decerebrati; la sorella invece con tutti quei libri è un po' nei guai, oltretutto per sistemarla, il papi ha dovuto compiere delle azioni poco lusinghiere e recentemente gli è toccato risarcire chi aveva fatto le cose meno sporche, ma ormai c'è poco da fare, marina è un'editrice e giustizia è stata fatta.
ma l'amore paterno è stato manifestato nella maniera che contraddistingue un'intelligenza tale da giustificare l'accentramento di potere in un unico paio di laide mani. infatti, con un popolo che non se la passa bene, è ovvio che l'aumento di certe tasse orizzontali non sia una strategia attuabile senza un contraccolpo nei consumi, ma badiamo bene, è stata aumentata solo l'iva della fascia alta dei prodotti. possiamo spendere i pochi soldi che abbiamo a disposizione in roba tipo libri e giornali, e vuoi vedere che non andiamo a portare due soldini pure a marina?

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